ROMA – Si è svolta a Palazzo Farnese la seconda conferenza del ciclo di incontri dedicato all’intelligenza artificiale, che proseguirà fino a dicembre 2024. Questo ciclo di eventi, organizzato in collaborazione con importanti partner accademici e scientifici, tra cui l’Università di Bologna, l’Università di Torino, La Sapienza di Roma e il Festival della Scienza di Genova, si svolge non solo a Roma, ma anche in altre città come Milano, Napoli, Firenze e Palermo.

Il primo incontro, avvenuto la scorsa settimana, ha offerto una panoramica sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, esplorando il suo impatto e le sue applicazioni in vari ambiti. La conferenza di oggi, organizzata con il supporto dell’ambasciata francese presso la Santa Sede, ha invece messo al centro del dibattito i rischi legati all’IA e l’importanza di un’etica che ne guidi lo sviluppo.

L’Intelligenza Artificiale tra Opportunità e Regolamentazione

L’intelligenza artificiale è ormai diventata una tecnologia chiave in molti settori: dall’economia alla sanità, passando per l’educazione e l’ambiente. Le sue applicazioni sono promettenti, ma è cruciale riflettere anche sui rischi che essa comporta. In questo contesto, l’Unione Europea ha adottato l’AI Act, un regolamento innovativo che pone l’Europa all’avanguardia nella definizione di standard globali per l’uso responsabile dell’IA. Questo atto rappresenta una pietra miliare nella gestione dei rischi e della responsabilità nell’utilizzo delle tecnologie intelligenti.

Oltre alle normative europee, il tema dell’intelligenza artificiale è stato discusso a livello globale, come dimostrano i recenti incontri del G7 sotto la presidenza italiana. I leader mondiali hanno riconosciuto la necessità di stabilire un approccio comune che equilibri l’innovazione con la tutela dei diritti umani e la privacy, proponendo la creazione di standard etici e tecnici che assicurino un uso sicuro e trasparente dell’IA.

Diverse Visioni Etiche: Una Sfida Globale

Uno dei temi più dibattuti riguarda le diverse visioni etiche che ogni regione del mondo ha sull’intelligenza artificiale. In Europa, si tende a mettere in primo piano la protezione dei diritti fondamentali, mentre negli Stati Uniti l’innovazione e il profitto sono al centro delle politiche tecnologiche. In Cina, l’IA è considerata uno strumento strategico per il controllo sociale e lo sviluppo economico. Queste differenze etiche sollevano una questione cruciale: come possiamo creare standard internazionali condivisi se i principi di base variano tanto tra le diverse regioni del mondo?

Rischi dell’Intelligenza Artificiale: Trasparenza e Potere delle Big Tech

Uno dei principali rischi legati all’IA è rappresentato dalla mancanza di trasparenza negli algoritmi, spesso descritti come “scatole nere”, il che rende difficile capire e contestare le decisioni da essi generate. Questo pone questioni cruciali in termini di equità e giustizia sociale. Inoltre, c’è il problema della bias algoritmica: l’IA riflette i dati con cui è addestrata, e se questi dati contengono pregiudizi, tali pregiudizi verranno amplificati, aggravando le disuguaglianze esistenti.

Un altro aspetto da considerare è il potere concentrato nelle mani di poche grandi aziende tecnologiche, le cosiddette Big Tech, che controllano gran parte delle tecnologie e piattaforme di IA a livello globale. Questo squilibrio di potere ha implicazioni non solo economiche, ma anche geopolitiche, con rischi per la sovranità digitale e la stabilità delle democrazie. Le piattaforme private, infatti, hanno accesso a immense quantità di dati e possono influenzare l’opinione pubblica tramite algoritmi opachi, creando un terreno fertile per la manipolazione politica, la disinformazione e la polarizzazione sociale.

Un Futuro di Cooperazione Internazionale

In un contesto in cui l’intelligenza artificiale è in continua evoluzione, la cooperazione internazionale diventa fondamentale. Italia e Francia, insieme all’Europa, hanno il compito di promuovere una visione dell’IA che sia al servizio del bene comune, garantendo che questa tecnologia potenzi le capacità umane senza minacciare i valori democratici.

In vista di questo impegno, è stato annunciato un importante vertice sull’intelligenza artificiale, che si terrà a Parigi il 10 e 11 febbraio 2025. Questo evento segue i vertici di Bletchley Park e di Seoul, e affronterà temi cruciali come l’interesse pubblico, il futuro del lavoro, l’innovazione culturale e la governance globale dell’IA. Un forum preparatorio, che si terrà a Marsiglia il 15 novembre 2024, vedrà la partecipazione di ricercatori e imprenditori italiani.

La conferenza di oggi ha riunito esperti di fama internazionale, tra cui la politologa Asma, il professor Paolo Benanti della Pontificia Università Gregoriana di Roma, il professor Jean-Gabriel Gancia della Sorbona e Lorenzo Mota, executive di Edison. Il dibattito ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide legate all’IA con un approccio etico, trasparente e collaborativo.

In chiusura, un ringraziamento speciale va a tutti i partner che hanno contribuito alla realizzazione di questo ciclo di incontri e al moderatore Fabio Filocamo, imprenditore e editorialista del Corriere della Sera.

La strada verso un futuro guidato dall’intelligenza artificiale è appena iniziata, e sarà compito di tutti noi garantire che questa tecnologia venga utilizzata in modo responsabile e al servizio della società.